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L'attacco di panico

attacchi di panico monza

Quando una persona si sente improvvisamente molto spaventata, molto ansiosa o particolarmente a disagio in un situazione in cui ciò non dovrebbe avvenire:
è un attacco di panico!


Che cos’è un attacco di panico?

Un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi, che raggiungono il picco in pochi minuti.
Può insorgere a partire da uno stato di quiete, oppure da uno stato ansioso.
E’ un’esperienza improvvisa, inaspettata, che dura poco tempo ma con sensazioni molto intense, ed è caratterizzata dalla paura di morire, di impazzire o di perdere il controllo.
Il primo attacco di panico si manifesta quasi sempre durante un periodo in cui tensione o stress sono molto elevati.
Ci sono due categorie di fattori stressanti:

  1. Fattori stressanti psicologici: lutti, malattie in famiglia, problemi familiari, problemi sentimentali, problemi lavorativi o finanziari.
  2. Fattori stressanti fisici: malattie fisiche, esaurimento da troppo lavoro, uso di alcolici o droghe, mancanza di sonno.

Sintomi

  • Palpitazione/tachicardia (battiti irregolari, molto frequenti; pesantezza sul petto; sentire il cuore in gola)
  • Respirazione irregolare (difficoltà a respirare o sensazione di soffocamento, nodo alla gola)
  • Tremori
  • Dolore o fastidio al petto
  • Sudorazione
  • Bocca secca
  • Nausea o disturbi addominali
  • Sensazione di vertigine, instabilità, di “testa leggera” o svenimento
  • Brividi o vampate di calore
  • Parestesie (sensazione di intorpidimento o formicolio)
  • Paura di perdere il controllo o di impazzire
  • Derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazione di stordimento e distacco da sé stessi)
  • Sensazione di depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
  • Debolezza alle gambe
  • Paura di morire

Che cosa succede nel corpo quando c’è un attacco di panico?

L’attacco di panico fa parte dei disturbi d’ansia.
L’ansia di per sé è sana, è un campanello d’allarme che solitamente mette in guardia dai pericoli che si incontrano.
Il suo compito è quello di avvisare che c’è un pericolo e, quando arriva questo segnale, il corpo si prepara ad un comportamento di attacco o fuga per proteggersi.
Quando questo succede:

  • il respiro si fa più frequente, i polmoni si dilatano per prendere più ossigeno da portare ai muscoli;
  • il cuore inizia a battere forte (tachicardia) per pompare più sangue e trasportare più velocemente l’ossigeno ai muscoli;
  • il sangue è dirottato alle estremità del corpo per irrorare i muscoli delle gambe e braccia per permettere di essere più agili nei movimenti;
  • la digestione si ferma, (sensazione di nausea, stomaco chiuso) e viene rilasciato nel sangue dello zucchero per fornire energia

La differenza è che nell’attacco di panico non c’è un pericolo reale.
Il corpo, che si è preparato ad un comportamento di attacco/fuga con un intenso sforzo fisico, non può sfogare la tensione accumulata e le alterazioni fisiologiche che si erano create, rimangono così nel corpo più a lungo.
A questo punto la persona si rende conto che non è ragionevole che la situazione esterna provochi così tanta ansia, ed inizia a pensare che la causa sia lui stesso cominciando ad avere paura di avere un attacco di cuore o di morire o di perdere il controllo di impazzire.

Dopo il primo attacco di panico si associa erroneamente il luogo o la situazione in cui è avvenuto con la causa, mettendo in atto comportamenti evitanti.
Ad esempio: se viene un attacco di panico in macchina mentre si è in coda, successivamente si eviteranno situazioni in cui ci possa essere traffico; se viene al supermercato si cercherà di evitare i supermercati o saranno comunque fonte di preoccupazione ed ansia, perché per effetto della generalizzazione, si associa il luogo con la causa e si adotteranno comportamenti di evitamento.
Dopo avere sperimentato l’attacco di panico ci si ritrova ad essere condizionati dalla paura della paura che arrivi l’attacco di panico e si programmerà la giornata cercando di evitare i luoghi che possono essere a rischio.


Come gestire e guarire dall’attacco di panico?

E’ importante affidarsi a professionisti competenti con i quali intraprendere una psicoterapia.

  • Il primo obiettivo sarà quello di abbassare o far scomparire gli elevati livelli di ansia, fornendo strumenti e risorse (tecniche di respirazione ed esercizi) con lo scopo di riuscire ad affrontare gli attacchi di panico e a gestirli nel caso si ripresentassero (controllo dei sintomi).
  • Lavorare sulla storia del sintomo, sui significati, inseriti nella storia personale.
  • Identificare i pensieri disfunzionali, il dialogo interno (cosa dice a se stesso prima, durante e dopo un attacco di panico)mettendo in luce le convinzioni erronee che aumentano l’ansia

Laura Piatesi
Psicologa e psicoterapeuta - Monza


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Laura Piatesi - Psicologa e psicoterapeuta a Monza

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Ultima modifica: 12/07/2016

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